Un quartiere piccolo, un condensato di cemento costruito dal 1980, nella zona sud-est oltre il Grande raccordo anulare, dove le abitazioni appartengono al 50% al Comune di Roma e il restante a cooperative o a privati. La percezione è di un quartiere densamente popolato circondato da un grande vuoto. Guardando oltre il grigio dei palazzi, quello che emerge è proprio una grande vitalità che erompe da quelle pareti: è un laboratorio di idee dove la mutualità cerca di sopperire alla desolazione circostante. Claudia racconta: “Il CuboLibro era un cubo di cemento armato, quando arrivai nel 2008 era invaso da libri, si camminava su una fila di mattonelle perché dall’altra parte c’erano scaffali stracolmi di libri, riviste, tutte donazioni degli abitanti del quartiere, che avevano recuperato questo posto nel 2005 da uno stato di abbandono totale e stava diventando troppo pericoloso, rivendicando così il diritto alla cultura, rivendicando il diritto ad avere una Biblioteca di quartiere!”