Abbiamo attraversato e fotografato i quartieri con gli adulti e gli adolescenti che li abitano.
Ogni partecipante alle passeggiate foto geografiche ci ha raccontato e continua a raccontarci la propria visione del quartiere scattando dei dettagli che per loro lo rappresentano e caratterizzano. È un punto di svista, appunto, perché le foto che hanno scattato rappresentano dettagli intimi: ciò che per ognuno è identificativo di quel luogo e quindi spesso sfugge allo sguardo altrui.
La caratteristica principale di questo laboratorio è l’utilizzo delle macchine usa e getta: volevamo “fotografare alla cieca”, senza sapere immediatamente come sarebbe risultata la composizione della foto. Siamo abituati ad avere immediatamente la percezione di uno scatto, ma soprattutto non avendo il limite imposto dal rullino, scattiamo spesso senza concentrarci sul soggetto.
Non potendo pre-visualizzare lo scatto, l’immaginazione acquista un ruolo fondamentale.
Anche in questo laboratorio sono stati creati dei racconti che potete osservare scorrendo questa pagina.
Come vorresti fotografare quel dettaglio? Come narri il tuo punto di svista? Come vorresti che la tua città fosse raccontata?